٤١

Ascolta: il Giorno in cui l’Araldo 1 chiamerà da un luogo vicino,

Hamza Roberto Piccardo

٤٢
il Giorno in cui davvero sentiranno il Grido, quello sarà il Giorno della Resurrezione.

Hamza Roberto Piccardo

٤٣
Siamo Noi che diamo la vita e che diamo la morte. A Noi ritorna ogni cosa.

Hamza Roberto Piccardo

٤٤
Il Giorno in cui la terra si spaccherà all’improvviso 1 , Ci sarà facile radunarli.

Hamza Roberto Piccardo

٤٥
Ben conosciamo quello che dicono: tu non sei tiranno nei loro confronti 1 ! Ammonisci dunque con il Corano chi teme la Mia minaccia. 2 Vedi Appendice 3 Secondo i commentatori l’avversativa iniziale sottintende questo seguito del primo versetto: «Per il Glorioso Corano!… i miscredenti non credono alla missione di Muhammad». 4 «quando saremo morti…»: l’interrogativo che rimane sospeso è quello già esplicitato in altri brani: «saremo riportati alla vita?». La conclusione ha una sfumatura dell’amara ironia tipica di chi non crede in altro che nella materia e nelle sue forme nello spazio e nel tempo. 5 «quel che la terra divorerà»… dei loro corpi. 6 I politeisti della Mecca. 7 «quelli di ar-Rass»: vedi xxv, 8 «i fratelli di Lot»: la gente della tribù di Lot. 9 «le genti di al-’Aykah»: i Madianiti, la gente di Shu ‘ayb. 10 «il popolo di Tubba4»: vedi xliv, 11 La resurrezione dei corpi è come una nuova creazione. 12 L’onnipresenza divina, che suscita al contempo nel credente timore e senso di sicurezza, è espressa con divina sintesi in questo notissimo versetto. La coscienza della presenza di Allah (gloria Lui l’Altissimo) nella vita dei Suoi servi è esperienza mistica quotidiana e puntuale di tutti i musulmani che credono con sincerità e che assolvono ai doveri rituali che Egli ha imposto. 13 «i due che registrano»: lett. «i due che raccolgono». Gli angeli incaricati di annotare le azioni degli uomini oppure i due angeli che procederanno all’esame che subiremo nella tomba subito dopo la nostra morte terrena. 14 Nel Giorno del Giudizio ogni uomo sarà preso in consegna da due angeli. Uno lo condurrà e l’altro renderà testimonianza del suo operato sulla terra (Tabari XXVI, 162). 15 «il suo compagno»: l’angelo che testimonia. 16 «il suo compagno»: l’esegesi tende ad identificare in questo compagno, ii demone che ogni uomo ha presso di sé e che lo incita al male. 17 Oltre tutti i desideri umanamente concepibili Allah (gloria a Lui l’Altissimo) concederà ai Suoi servi la visione di Sé. A questo proposito citiamo la parte finale dell’hadith che abbiamo riferito nella nota al vers. della Sura della Giovenca: «… ed Egli strapperà il velo: e non sarà stata data loro cosa più cara della vista del loro Signore». 18 In questo versetto (e nel successivo), c’è un preciso invito alla salàt, l’adorazione rituale (vedi Appendice 2). In particolare l’accenno è all’orazione del Fajr (tra la prima luce dell’alba e il levarsi del sole) a quella dell’Asr (durante il pomeriggio) e all’Àiscià (dopo la caduta delle tenebre, prima dell’alba). Al contempo c’è una raccomandazione al Dhikr, il Ricordo di Allah, da recitare alla fine di ogni orazione. 19 İsrafil, l’angelo che darà l’annuncio della Resurrezione. 20 Per lasciar uscire i corpi risorti degli uomini morti in tutti i tempi. 21 Nel senso di: «Non hai per missione il costringerli alla fede». Vedi anche II, 256.

Hamza Roberto Piccardo

Notes placeholders