٨١

Di’: «Se il Compassionevole avesse un figlio, sarei il primo ad adorarlo».

Hamza Roberto Piccardo

٨٢
Gloria al Signore dei cieli e della terra, al Signore del Trono, ben al di sopra di quel che Gli attribuiscono.

Hamza Roberto Piccardo

٨٣
Lasciali divagare e giocare, finché non incontreranno il Giorno che è stato loro promesso.

Hamza Roberto Piccardo

٨٤
Egli è Colui Che è Dio nel cielo e Dio sulla terra. Egli è il Saggio, il Sapiente.

Hamza Roberto Piccardo

٨٥
Sia benedetto Colui Cui appartiene la sovranità dei cieli, della terra e di quel che vi è frammezzo. Presso di Lui è la scienza dell’Ora. A Lui sarete ricondotti.

Hamza Roberto Piccardo

٨٦
Coloro che essi invocano all’infuori di Lui, non hanno alcun potere di intercessione, eccetto coloro che avranno testimoniato la verità con piena conoscenza 1 .

Hamza Roberto Piccardo

٨٧
Se chiedi loro chi li abbia creati, risponderanno certamente: «Allah». Come possono allora allontanarsi da Lui?

Hamza Roberto Piccardo

٨٨
E [a] quel grido [del Profeta]: «O Signore! Questo è un popolo che non crede!»,

Hamza Roberto Piccardo

٨٩
[risponderà Allah]: «Allontanati da loro [o Muhammad] e di’: “Pace”. Presto sapranno» 1 Vedi Appendice 2 «un Corano arabo»: nel senso di una «lettura» in lingua araba. 3 «nella Madre del Libro»: l’archetipo celeste del Corano che è custodito presso Allah (gloria a Lui l’Altissimo); vedi anche LVI, LXXXV, 4 «Ne facemmo perire di ben più temibili»: il paragone è tra i popoli antichi che già subirono il castigo di Allah e gli altri, a cominciare dai meccani. 5 «non eravamo neppure in grado di domarli!»: lett. «non potevamo afferrare le loro corna» che corrisponde ad un nostro modo di dire: «afferrare il toro per le corna». Significa: «Non sapevamo come addomesticarli». 6 Fa parte della Sunna recitare l’invocazione contenuta nei verss. e di questa sura ogni qualvolta si salga su una cavalcatura o su un mezzo di trasporto. 7 «Gli hanno ascritto i Suoi servi»: «hanno creduto che qualche creatura potesse essere parte di Lui e condividerne la divinità». 8 A proposito dell’atteggiamento nei confronti delle figlie femmine e sul fatto che i pagani affermavano che gli angeli fossero «figlie di Allah», vedi nota a XVI, 9 Cioè la nascita di una figlia. 10 Con un rapido efficacissimo inserto, Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ci riferisce quello che passava nella mente di un arabo pagano quando lo informavano della nascita di una figlia. 11 «… sarà scritta»: nel celeste registro che contiene le azioni degli uomini. 12 «una comunità»: «umma», nel senso di una comunità religiosa. 13 «… prima di te» o Muhammad! 14 «… ad una città…»: nel senso di un popolo. 15 «siete stati inviati»: il passaggio dal singolare al plurale indica che la risposta veniva data al profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) che personifica l’unità dottrinale dei profeti. Inoltre, in alcuni casi furono due o tre i messaggeri inviati alle genti (vedi XXXVI, 14). 16 Nei verss. 26-sono indicati i princìpi dottrinali che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ispirò ad Abramo (pace su di lui) per guidarlo nella sua ricerca: negazione del paganesimo, fede nel Creatore e fiduciosa aspettativa nella Sua Guida. Questi i princìpi del culto dell’Unico che tutti i profeti e gli inviati di Allah svilupparono con le loro missioni. Infine Muhammad (pace e benedizioni su di lui) ricevette e predicò l’ultima Scrittura, il Corano e con esso diede la forma definitiva alla religione per tutti gli uomini e per tutti i tempi: l’IsIàm. 17 «E anzi»: sottintendendo: «Non fulminai immediatamente gli empi ma concessi…». 18 «queste due città»: La Mecca e Taif (Tabarì xxv, 65). 19 Nella prima parte del versetto il Corano viene paragonato al cibo che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) provvede agli uomini. Esso è il cibo dello spirito senza il quale ogni altro nutrimento sarebbe solo ingrasso per animali. Solo l’Altissimo (gloria a Lui) può stabilire chi è degno di essere il primo destinatario di questa Sua misericordia. Nella seconda parte il versetto costruisce un paragone con l’eccellenza spirituale di cui sopra e stabilisce che le diseguaglianze sociali presenti in questa vita derivano dalla volontà di Allah; di conseguenza non è disonore servire, non è motivo di superbia prendere a servizio. 20 «tra te e me»: tra l’uomo e il demone di cui al vers. 21 «i due Orienti»: vedi nota a lv, 22 «non vi servirà a nulla»: la vostra lamentela. 23 Allah (gloria a Lui l’Altissimo) informa il Suo Inviato (pace e benedizioni su di lui) che il castigo ricadrà sui miscredenti a prescindere dal fatto che egli sia ancora in vita oppure no. 24 «in nome del patto»: secondo Tabarì (xxv, si riferisce alla promessa di Allah (gloria a Lui l’Altissimo) di allontanare l’afflizione dal popolo di Faraone, non appena avessero creduto nel Dio unico e nel messaggio recato da Mosè. 25 I meccani polemizzavano contro Muhammad (pace e benedizioni su di lui) citando la figura di Gesù. «Se un uomo viene adorato come Dio – dicevano – non è diverso dai nostri dèi.» E non capivano il rispetto e l’onore con cui i musulmani consideravano (e considerano) Gesù (pace su di lui) profeta di Allah. 26 «Così come traemmo Gesù da Maria senza che avesse bisogno di un padre» (ed Èva da Adamo senza madre). 27 «Egli»: secondo la maggior parte dei commentatori si tratterebbe di Gesù di cui si parla già ai verss. 58-L’escatologia islamica dà un grande ruolo alla figura di Gesù. Nei Tempi Ultimi egli scenderà su Damasco, affronterà e sconfiggerà l’Anticristo. 28 «è un annuncio»: lett. una scienza. 29 «la saggezza»: nella profezia che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) diede a Gesù, la saggezza («giusta ed equilibrata conoscenza delle cose») aveva certamente una grande parte. 30 Egli non portò una nuova legge ma venne a dirimere i contrasti sulla legge già esistente (la Toràh), a condannare il formalismo religioso degli ebrei e la loro mancanza di vera pietas, ad annunciare la venuta di Muhammad (pace e benedizioni su di lui) e della legge finale. 31 Tra gli ebrei si formarono diverse fazioni discordi a proposito di Gesù e della sua predicazione. 32 «Mâlik»: è il nome del guardiano dell’Infemo. 33 «I Nostri angeli»: lett. «i Nostri inviati». 34 «eccetto coloro che…»: Gesù e gli angeli (Tabarì xxv, 105). La dottrina islamica ammette, nel Giorno del Giudizio e con il consenso divino, l’intercessione degli angeli, dei profeti, dei martiri, dei sapienti e degli uomini «ravvicinati» (i santi).

Hamza Roberto Piccardo

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