E Maria, figlia di ‘Imràn, che conservò la sua verginità; insufflammo in lei del Nostro Spirito. Attestò la veridicità delle Parole del suo Signore e dei Suoi Libri e fu una delle devote.
1 Tutti gli esegeti concordano nel collegare la rivelazione di questa sura ad un episodio di gelosia che turbò considerevolmente la serenità della vita nella casa dell’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui). Nel VII anno dall’Egira (628-d.C.) il governatore copto dell’Egitto mandò in dono all’Inviato di Allah due giovani ancelle, Mâriya e Şîrîn. Il Profeta donò Şîrîn ad uno dei suoi compagni e tenne per sé Mâriya. La giovane era di straordinaria bellezza e le attenzioni che Muhammad (pace e benedizioni su di lui) le riservava, suscitarono tanto malcontento tra le sue mogli che ordirono un complotto con lo scopo di allontanarlo da lei. Pressato dalle loro proteste e desideroso di ritrovare l’armonia familiare l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) giurò di separarsi da Mâriya. Poco dopo scese questa sura con la quale Allah (gloria a Lui l’Altissimo) mentre riprendeva il Suo Profeta (vers. 1), gli ricordava (vers. la possibilità di espiare un giuramento prestato impropriamente. La rivelazione (vers. rivolgeva un secco rimprovero alle due mogli che avevano guidato la fronda contro Mâriya (secondo la tradizione Aisha figlia di Abù Bakr e Hafsa figlia di ‘Umar ibn Khattab) e adombrava la possibilità che l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) le ripudiasse. La sura (verss.0-si conclude con la citazione di due donne traviate (le mogli di Noè e di Lot) e di due donne devote (Asiya, la sposa di Faraone e Maryam, madre di Gesù) esempi da meditare per le mogli del Profeta e per tutte le credenti, in ogni luogo e in ogni tempo.
2 A proposito delle ragioni della rivelazione dei primi cinque versetti vedi nota.
3 Il giuramento irriflessivo o che si ritiene di non poter mantenere può essere sciolto secondo precise regole e compiendo un’espiazione «kaffàra», vedi v,
4 «osservanti il digiuno»: questo, secondo alcuni commentatori il significato di «sâ’ihâtin» (la forma comune sarebbe «sâ’imâtin») viene tradotto anche con «sobrie», «peregrinanti o viaggiatrici» (forse nel senso di emigranti per seguire il Profeta).
5 «La loro luce…»: vedi nota a lvii,
6 La moglie di Noè che dava del pazzo al marito e quella di Lot che informò i sodomiti dell’arrivo dei due ospiti di grande bellezza, sono due esempi di come neppure i profeti possano essere certi di trasmettere la loro fede e la loro etica a chi sta loro accanto e tanto meno possano impedire che gli iniqui subiscano il castigo cui sono destinati.
7 «moglie di Faraone»: Tabarì (xxviii,riferisce che Asiya, la sposa di Faraone, prestò fede a Mosè e credette nel Dio Unico (gloria a Lui l’Altissimo). Per questa ragione fu sottoposta alla tortura. Il senso di questi due ultimi versetti deve essere inteso come un’ulteriore ribadire la personale responsabilità di ognuno di fronte ad Allah. Essere spose di profeti non salva dalla dannazione, avere per marito quel Faraone che Allah definisce «il Mio nemico» (xx, non impedisce la fede, il martirio per la causa di Allah e la salvezza.