e adora il tuo Signore fin che non ti giunga l’ultima certezza
1.
2 «Al-Hijr»: «la roccia», il paese dei Thamùd, il popolo di Salih. Secondo alcuni si trovava a circa chilometri da Medina.
3 Vedi Appendice
4 Disse l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui): «Invero l’uomo dorme, è quando muore che si sveglia». Dopo la morte molte cose diventano evidenti all’anima dell’uomo e in quello stesso momento il dolore del miscredente per avere sprecato l’occasione di meritare la contemplazione del Volto di Allah (gloria a Lui l’Altissimo), farà sì che rimpiangerà amaramente di non essere stato sottomesso ad Allah (cioè musulmano).
5 «il Monito»: «adh-dhikr», uno dei nomi del Corano.
6 I meccani politeisti schernivano il Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) e lo trattavano da folle.
7 Come dire, rispondendo ai pagani: «Il Giorno in cui scenderanno gli angeli, sarà il Giorno del Giudizio e quegli angeli non recheranno a quella gente che il tormento eterno dal quale non potranno sfuggire».
8 Questa è una delle più grandi promesse che Allah fa ai credenti. In questo versetto c’è la garanzia divina a proposito della conservazione integrale del Corano, in ogni tempo e in ogni luogo. Le rivelazioni precedenti avevano il carattere temporaneo, erano cioè state date in un particolare contesto, a un particolare popolo e nessuna di loro aveva le caratteristiche di perpetuità e universalità che ha il Corano. Nonostante le molte traversie che ha sopportato l’Umma islamica, nessuno ha potuto mai alterare il testo del Messaggio divino: come fu dettato dal Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui), lo abbiamo oggi e così sarà fino alla fine dei tempi, «la lode appartiene ad Allah, Signore del Creato».
9 «Abbiamo inviato, prima di te o Muhammad, altri messaggeri ai popoli che vi hanno preceduto.»
10 La misera fine delle popolazioni che smentirono i segni di Allah e schernirono i profeti.
11 Lo spazio esterno all’atmosfera terrestre è immerso nell’oscurità più totale; come altri brani anche lo studio di questo versetto è stato approfondito da quegli esegeti contemporanei che si sono occupati del «Miracolo scientifico del Corano».
12 Il versetto accenna alla spiegazione spirituale delle cosiddette «stelle cadenti». Vedi nota a XXXVII,
13 Alcune recenti ipotesi della geologia hanno rivelato che le montagne hanno realmente una funzione stabilizzatrice della crosta terrestre. (Vedi anche XVI, e la nota.)
14 «per tutti coloro che»: dagli animali selvatici a tutte le altre forme di vita animale e vegetale, tutto il creato viene sostentato dall’ecosistema che Allah ha realizzato sul pianeta.
15 II verbo «khazana» che abbiamo tradotto con conservare è quello che dà origine anche al nostro «immagazzinare» e che vuol dire anche genericamente «fare provvista, dotarsi…». Il senso potrebbe essere che l’uomo non è in grado di riprodurre il ciclo dell’acqua oppure che l’acqua che scende dal cielo non è conservabile al e cioè si disperde, evapora, viene assorbita ecc.
16 Allusione ai primi che accettarono il Corano e la predicazione del Profeta Muhammad (pace e benedizioni su di lui) e a quelli che ancora esitavano per debolezza o per opportunismo.
17 Secondo la maggior parte dei commentatori classici, il fuoco da cui furono creati i dèmoni (jinn) è l’energia stessa del calore che penetra e uccide attraverso i pori senza neppure toccare la pelle. L’analogia con l’effetto delle radiazioni atomiche è sconvolgente.
18 «che hai creato di argilla risuonante»: racconta il Tabarì nelle Cronache: «Allah creò Adamo con la Sua mano, da una terra “lazib” cioè da un fango fetido, allo stesso tempo duttile e compatto. […] Adamo restò per quaranta notti come una massa inerte. Iblìs andava a colpirlo con il piede e il corpo risuonava di un rumore simile a quello che fanno i vasi di argilla [quando il vasaio li fa urtare l’un l’altro girandoli e rigirandoli]».
19 «momento fissato»: il Giorno in cui il tempo cesserà di esistere, il Giorno del Giudizio.
20 Vedi VII, 80-xI, 69-e le note, si tratta degli angeli che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) inviò ad Abramo.
21 Abramo ha capito la natura delle creature che ha dinnanzi e il tono delle sue parole è cambiato.
22 «Decretammo…»: dopo il discorso diretto tra Abramo e gli angeli, Allah prende la parola confermando la dannazione della moglie di Lot.
23 «ciò di cui dubitano»: il castigo divino per la perversione sessuale degli abitanti di Sodoma: l’omosessualità e la pederastia.
24 «Vennero… rallegrandosi»: informati della straordinaria bellezza degli ospiti di Lot, i sodomiti vennero a cercarli per farli oggetto delle loro insane attenzioni.
25 Vedi xI, 77-e la nota.
26 «il Grido»: «il cataclisma», vedi xI, e la nota.
27 «essa [si trovava] su una strada ben nota»: può significare che gli arabi ne conoscevano l’antica ubicazione e la strada per raggiungerla, oppure che la perversione porta alla rovina.
28 «Al-Ayka»: «il boschetto», una regione nei pressi di Madian.
29 «quelle due»: città, Sodoma e Al-Ayka.
30 Vedi nota ad inizio della sura.
31 Le case scavate nella pietra.
32 Commentando questo versetto Al-Hasan al-Basri disse: «I Setfe Mathânî formano “l’Aprente del Libro” (la Fatiha) e questi versetti sono chiamati così perché sono “ripetuti” durante ogni preghiera».
33 «Abbassa però…»: «sii tenero».
34 «alla stessa maniera di quello»: il pronome dimostrativo si riferisce al castigo.
35 Molte e diverse sono le interpretazioni a proposito di questo versetto e del successivo. Oltre ad un reiterato avvertimento a coloro che tramavano contro il Profeta (pace e benedizioni su di lui) e contro i musulmani, è interessante segnalare una tradizione che si riferisce ad un gruppo di congiurati che si erano prefissi un’azione di intimidazione nei confronti dei pellegrini che, per diverse strade si recavano alla Mecca: fecero tutti una tragica fine (Tabarì xIv, 61-Ibn Kathìr II, 158).
36 Ci pare che il versetto si riferisca molto esattamente ai «pareri» di molti orientalisti e traduttori miscredenti, a proposito del Libro di Allah.
37 «l’ultima certezza»: la morte.