ayah
129
Luogo della rivelazione
Medina
Questa sura, penultima ad essere rivelata, ha due nomi che derivano dai versetti 1 (Il disconoscimento) e 118 (Il pentimento). Sua particolarità il fatto che, unico caso in tutto il Corano, non inizia con la başmala (In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso).
A proposito di questa eccezione sono state avanzate molte ipotesi. Una delle più note l’attribuisce ad un fatto tecnico intervenuto durante la trascrizione del Corano avvenuta durante il Califfato di Abù Bakr (che Allah sia soddisfatto di lui). I Compagni del Profeta (pace e benedizioni su di lui) che furono incaricati dell’operazione, non erano certi che si trattasse di una nuova sura e nello stesso tempo non sembrò loro possibile che questi 129 versetti facessero parte di quella precedente. Optarono per la separazione ma, per testimoniare la loro perplessità, non la fecero iniziare con la başmala. Nonostante questa spiegazione sia accreditata da numerosi esegeti, ci sembra poco rispettosa della realtà coranica e del fatto che la garanzia di preservazione che Allah (gloria a Lui l’Altissimo) conferisce al Suo Libro non riguarda solo il suo contenuto ma anche la sua forma.
Ci pare pertanto più corretto ritenere che la mancanza della başmala sia relativa alla considerazione generale del contenuto della sura che denuncia inequivocabilmente ogni accordo di non aggressione stipulato con i pagani, vieta loro il pellegrinaggio alla Mecca, la frequentazione del Sacro Tempio e interdice la preghiera sulle loro spoglie mortali.