Mecca
sura Nuh

ayah

28

Luogo della rivelazione

Mecca

Gli esegeti propongono diverse versioni a proposito della rivelazione di questa sura. La più accreditata riferisce che di ritorno da Tà’if (vedi nota al titolo della sura xvii) l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) recitò nella notte qualche parte del Santo Corano. La sua recitazione fu udita da un gruppo di dèmoni che toccati dall’intrinseca potenza di quelle parole, lo riconobbero come profeta e si convertirono all’IsIàm. Creature invisibili, i dèmoni vennero creati a partire dal fuoco e più esattamente dalla parte più pura di esso, la linguetta di energia che non emette fumo e che si trova sull’estremità della fiamma. Allah (gloria a Lui l’Altissimo) nel Corano li nomina ben trentuno volte. I dèmoni hanno volontà propria e libero arbitrio e vivono in un mondo contiguo ma separato da quello degli uomini, al quale hanno accesso attraverso meccanismi e varchi preclusi ai figli di Adamo.