Mecca
sura Maryam

ayah

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Luogo della rivelazione

Mecca

Relativamente alla figura di Maria, madre di Gesù, assistiamo nella società giudaico- cristiana a un deprimente spettacolo, peraltro paradigmatico delle laceranti contraddizioni che questa società esprime con drammaticità. Da un lato, da parte della cultura cosiddetta «laica», la negazione della sua virginale concezione di Gesù (pace su di lui), offensiva, netta, stolidamente «scientifica», dall’altro l’appellativo di «madre di Dio», il culto mariano fatto di immagini ed ex voto, di rosari e scapolari, di apparizioni e di santuari.

Maria, per noi musulmani, è la donna tramite la quale Allah (gloria a Lui l’Altissimo) ha voluto dare un segno particolare «In verità o Maria Allah ti ha prescelta; ti ha purificata e prescelta tra tutte le donne del mondo» (III, 42) e il segno è stato Gesù suo figlio, nato per volontà dell’Altissimo, divina creazione nella generazione umana, «…un segno per le genti e una misericordia da parte Nostra» (XIX, 21).

Tutta la vicenda di Maria è dolcemente contraddistinta dall’abbandono ad Allah e da una purezza delle intenzioni che ne fa una figura angelicata; l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) disse che Maria, insieme a Fatima, Khadîja e ‘Asiya (la sposa di Faraone che salvò Mosè dal Nilo) è una delle signore del Paradiso.