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Luogo della rivelazione
Mecca
Riferisce la tradizione (Tabarì xxx, 50-51, Ibn Kathìr IV, 470 ecc.) che questa sura fu rivelata dall’Altissimo (gloria a Lui) in occasione di un episodio di impazienza che vide protagonista Muhammad (pace e benedizioni su di lui) e che avvenne durante la prima fase della predicazione alla Mecca.
L’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui) stava parlando con alcuni tra i più importanti notabili Quraysh quando Abdallah ibn Umm Maktùm, un non vedente, gli si avvicinò e gli chiese ad alta voce di istruirlo sulla religione che Allah gli aveva rivelato. Il Profeta non gli diede ascolto, impegnato com’era nel tentativo di convincere i più nobili ad aderire alla rivelazione di cui era latore e, di fronte alle reiterate richieste del cieco, si infastidì, prese cipiglio e lo ignorò completamente. Poco più tardi Allah (gloria a Lui l’Altissimo) gli inviò questa sura, i cui primi undici versetti sono un vero e proprio rimprovero che l’Altissimo (gloria a Lui) rivolgeva al Suo Inviato, per ricordargli la pazienza, il valore profondo delle cose e il primato del desiderio di Lui sopra ogni altra considerazione politica e di opportunità.