ayah
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Luogo della rivelazione
Medina
L’esegesi ritiene che questa sura sia una delle ultime ad essere state rivelate e in essa è certamente compreso l’ultimo versetto che ricevette l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui).
Tabarî (vI, 80) riferisce che Muhammad (pace e benedizioni su di lui) salì sulla sua cammella e recitò: «Oggi ho reso perfetta la vostra religione, ho completato per voi la Mia Grazia e Mi è piaciuto darvi per religione l’IsIàm» (v, 3). Sentite queste parole la folla ondeggiò colpita da una vivissima emozione e ‘Umar Ibn al-Khattàb si mise a singhiozzare. «Perché piangi ‘Umar?», gli chiese il Profeta. «Piango» rispose «perché fino ad oggi stavamo progredendo nella nostra religione. Ora è perfetta, e ogni cosa che giunge al culmine della perfezione tende a diminuire.» «Hai ragione», disse l’Inviato di Allah (pace e benedizioni su di lui). ‘Umar nella sua grande fede e intelligenza aveva presentito che il livello della tensione spirituale che animava in quel tempo la comunità dei credenti aveva raggiunto un altissimo grado di intensità. La rivelazione del Corano e la presenza dell’Inviato di Allah avevano reso possibile il grande miracolo di trasformare un’accozzaglia di tribù rapaci e ostili le une contro le altre in un’Umma Islamica coesa e concorde. Questa carica interiore spinse i musulmani a percorrere il mondo per diffondere la Parola dell’Altissimo (gloria a Lui) e la Sua Legge. Ma, al contempo, la qualità del rapporto tra i credenti e il loro Creatore e tra loro stessi sarebbe presto diminuita. A meno di tre mesi di distanza da quel giorno di ‘ Arafâ il Profeta spirò.